Dai malinconici monologhi dei fantasmi delle spose bambine
all’aggressivo impatto delle donne che hanno messo mano alla lancia,
alla spada e al veleno per reagire alla prevaricazione.
Per raccontare che la violenza, che sia sfida, guerra o costrizione,
sociale o privata, innesca altra violenza, in una perversa catena.
Quattro voci che si alternano, un prologo affidato alla musica e al movimento.
Regia di Luisa Gay
Associazione culturale Dilà spazio teatrale di Milano
Ingresso libero
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